GIORNATA DELLA MEMORIA 2022
Video introduttivo alla Giornata della Memoria
“Lei che cosa avrebbe fatto?” vogliamo partire da questa domanda che in fondo possiamo rivolgere a noi stessi…io che cosa avrei fatto. La Giornata della Memoria del 27 gennaio 2022 ha preso le mosse da una scena tratta dal film “The reader. A voce alta” un film del 2008 diretto da Stephen Daldry, in cui il protagonista Michael è uno studente di giurisprudenza all'università di Heidelberg e nell'ambito di un corso di specializzazione assiste nel 1966, con il suo docente, a più sedute di un processo di ex guardie delle SS nei campi di concentramento: con sorpresa riconosce Hanna tra le sei donne imputate di aver lasciato morire, durante la grande marcia di spostamento dei prigionieri dai campi, nel 1945, oltre trecento donne ebree in una chiesa, dove queste si erano rifugiate per passare la notte, successivamente avvolta dalle fiamme a causa di un bombardamento alleato. Questa donna ha assolto al suo compito di sorvegliare le detenute e di non liberarle perché no sarebbe stata capace di ripristinare l’ordine. Foucault ci ricorda che un potere superiore può privarci della libertà di parlare o di scrivere, ma non di pensare. Levi analizza come dopo il momento della decantazione dei ricordi ci venga restituito il chiaroscuro dei fatti per come sono accaduti realmente.
E pone l’accento sulla dimensione della “smemoratezza” che si traduce nelle risposte inaccettabili dei gerarchi nazisti al processo di Norimberga quei “non so” o “Non sapevo” che giustificherebbe i reati dietro l’ideologia nazista che li avrebbe amputati della capacità di decidere.
Primo Levi nelle pagine de “i sommersi e i salvati” dice che “il Lager è stata un’università” ci ha insegnato a guardarci intorno e a misurare gli uomini.
Nella sua testimonianza le vittime non saranno mai idealizzate e i carnefici non saranno mai demonizzati. Quest’opera ci mostra come la memoria della Shaoh, dalla spietata pianificazione nazista si sia consumata in un progetto quotidiano di esclusione, espropriazione, deportazione, sfinimento, umiliazione e uccisione
dell’essere umano.
Oggi più che mai la memoria è necessaria, ma Todorov ribadisce come la semplice memoria del male non è sufficiente a prevenirne il ritorno.
Prendere coscienza del male che alberga nell’uomo di ogni tempo sia dentro che fuori di sé è una guerra senza fine, per questa ragione quest’anno abbiamo voluto coniugare la lettura dell’opera di Levi con la rilettura dei comportamenti delle vittime e dei carnefici da un punto di vista psicologico.
L’interno dei Lager era un microcosmo intricato e stratificato, una zona grigia che aveva racchiuso i sommersi e i salvati in una stessa trappola.
Oggi Levi continua a rivolgerci il monito di non semplificare la storia nella bipartizione amico-nemico, ma comprenderla davvero significa considerare che il male di allora potrebbe essere nuovamente il male di oggi.
Per questo l’appello è rivolto alle nuove generazioni perché non rinuncino a conoscere, a comprendere a considerare che la violenza serpeggia e l’unico antidoto alla violenza è la memoria.
Grazie all’esperta psicologa, dott.ssa Laura Conte, è stato possibile analizzare i controversi meccanismi psicologici che sono alla base delle relazioni umane e delle asimmetrie che nei rapporti sociali determinano la disparità dei comportamenti e spesso si traducono in violenza inaudita ieri come ancora accade oggi.
Loredana Lippolis
(coordinatrice del Dipartimento di Storia e Filosofia)
LA ZONA GRIGIA DEI LAGER ATTRAVERSO LE VETRINE DEI NEGOZI
I docenti del Dipartimento di Storia e Filosofia, (Liliana Attollino, Giusanna Elmi, Loredana
Lippolis, Manuela Soria), di Lettere (Anna De Stefano, Milena Mancino, Irene Martino, Grazia
Procino), i docenti di Arte proff. Pierluca Cetera e Valentina Borgia dei Licei Scientifico e Classico
supportati dal dirigente scolastico, prof. Rocco Fazio hanno deciso, in occasione di questa
ricorrenza, di elaborare un’operazione artistica nel territorio di Gioia del Colle, al fine di ricordare
la Shoah e sensibilizzare l’intera comunità gioiese.
Sono state intercettate, infatti, le disponibilità di alcuni negozianti, le cui attività commerciali
hanno sede in via Roma, a mettere a disposizione le loro vetrine per l’esposizione di alcune foto
scattate dagli alunni delle scuole “R.Canudo” e “P.V.Marone”, con il supporto del docente di
arte Pierluca Cetera. Insieme al professore, infatti, i ragazzi hanno stampato, in bianco e nero, ed
in seguito sbiadite per rimandare al tempo passato, che ritraevano gli stessi studenti,
accompagnati da alcuni docenti e membri del personale scolastico.
In seguito le foto sono state ricomposte a grandezza naturale e incollate sulle vetrine dei negozi,
del corso principale di Gioia del Colle, via Roma e nei pressi della piazza Plebiscito. Nelle
raffigurazioni è posta in primo piano una stampa del filo spinato, che ha rappresentato un
collegamento fra tutte le altre foto.
I fruitori dell’installazione artistica vedranno queste figure confondersi con il riflesso della
propria immagine, con un effetto particolarmente coinvolgente, la trasparenza delle fotografie,
infatti, permette di ribaltare il punto di vista: nell’immaginario campo di concentramento,
potrebbero essere le persone raffigurate nelle fotografie a guardare gli osservatori attraverso la
vetrina e circondati dal filo spinato.
Gli alunni dall’analisi dell’opera letteraria di Primo Levi “I Sommersi e i Salvati”, hanno
individuato delle citazioni che li hanno colpiti maggiormente. Ciascuna delle citazioni è sistemata a
vista, all’interno di ognuno dei negozi partecipanti all’iniziativa.
L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Gioia del Colle e nella persona dell’Assessore
alla cultura avv. Lucio Romano, è stato consegnato il messaggio idealmente il messaggio alla
comunità gioiese, perché oggi Levi continua a rivolgerci il monito di non semplificare la storia
nella bipartizione amico-nemico, ma comprenderla davvero significa considerare che il male di
allora potrebbe essere nuovamente il male di oggi. Per questo l’appello è rivolto alle nuove
generazioni perché non rinuncino a conoscere, a comprendere a considerare che la violenza
serpeggia, e l’unico antidoto alla violenza è la memoria.
Scena tratta dal film "The reader - A voce alta" di Stephen Daldry
Utilizzata per introdurre il controverso tema del libero arbitrio e della coscienza morale dei gerarchi nazisti rispetto al genocidio del popolo ebreo.
Seguono i link per le registrazioni dei due momenti della Giornata della Memoria.
Incontro con gli studenti del biennio: clicca qui
Incontro con gli studenti del triennio: clicca qui
Dottoressa Laura Conte,
Psicologa del benessere
Presentazione su Primo Levi
a cura di Vincenzo Montenegro IVE
Presentazione sulla "Violenza inutile"
a cura di Maria Carmen Buono e Pierpaolo Netti IVE
Presentazione con citazioni
degli studenti della prof.ssa Soria
Presentazione su "I sommersi e i salvati"
a cura della classe IIE
Presentazione su "Zona grigia"
a cura degli alunni della prof.ssa Elmi
Presentazione con citazioni
degli studenti della prof.ssa Attollino
Presentazione a cura
degli alunni della VC