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Dettagli delle riproduzioni artistiche realizzate dai ragazzi del Canudo. 

Le originali istallazioni a cura dei docenti di Arte Pierluca Cetera e Concetta Forte

Per INSTALLAZIONE si intende un genere di ARTE VISIVA sviluppatosi nella sua forma attuale a partire dagli anni Settanta. L'installazione è un'opera d'arte in genere tridimensionale; comprende media, oggetti e forme espressive di qualsiasi tipo installati in un determinato ambiente. 
Una delle caratteristiche principali per definire un'opera d'arte installativa è il fatto che essa abbia come soggetto principale il fruitore. Tutto deve essere costruito per modificare o comunque sollecitare la percezione dello spettatore che diviene parte integrante del lavoro: senza il fruitore, l'opera d'arte installativa non esiste. Altrettanto essenziale è il fattore dell'ambiente nel quale l'opera è integrata, si possono concepire anche delle installazioni smontabili per rendere possibile la sistemazione in una sede non precisata. 
Le origini dell'installazione possono essere ricercate in opere e considerazioni dell'arte moderna nel senso classico, dunque nei suoi sviluppi durante la prima metà del XX secolo.
La tendenza, da parte di questi artisti, ad usare materiali deliberatamente poveri o quotidiani si riscontra ripetutamente anche nell'installazione.
Una delle tematiche che attraversano l'arte moderna e tutti i movimenti del '900 è il confronto tra spazio estetico e spazio sociale, la possibilità, cioè, che l'arte possa configurarsi come una dimensione della storia: l'arte moderna mira a stabilire una certa equivalenza tra questi due dominii, l'arte ed il mondo che la circonda. 
I docenti nel corso delle diverse Giornate della Memoria hanno privilegiato questa forma comunicativa, che consente di veicolare un significato personale della Shoah sfruttando le capacità manuali e concettuali degli studenti, anche a partire dalla riproduzione di celebri opere artistiche.

"Il cappotto rosso"

TANTI CAPPOTTI NERI CONTRASSEGNATI DALLA STELLA GIALLA DI DAVIDE, E LA STORIA DI TANTE VITE SPEZZATE DA UN’IDEOLOGIE CHE VOLEVA PER SEMPRE CANCELLARE LE IDENTITA’.
Il cappottino rosso presente in Schindler’s List è diventato un’icona del Grande schermo, ma gli altri cappottini sono ugualmente unici e degni di ricordo.

Le star di Hollywood a cura della docente di Arte, Mariella Porfido docente di Arte

TANTI FOTOGRAMMI E AL VOLTO DEGLI ATTORI,  LA SOSTITUZIONE DEL VOLTO DEGLI STUDENTI CHE ALLA STESSA STREGUA DI ALTRI RAGAZZI DELLA LORO ETA’ AVREBBERO POTUTO VIVERE UNA VICENDA TERRIBILE. IL RUOLO DELL’IMMEDESIMAZIONE E IL TENTATIVO DI RICORDARE UNA VICENDA STORICA CHE HA PER SEMPRE CAMBIATO LA VITA DI UNA GIOVANE ADOLESCENTE: ANNA FRANK.

"Le Maschere di Ferro"

Riproduzione installazione ‘’ Foglie cadute ’’ , Menashe Kadishman , Museo ebraico di Berlino , 2001

LA RIPRODUZIONE DELLA CELEBRE ISTALLAZIONE DI …. A RICORDARE COME DIETRO I VOLTI DEGLI EBREI E DEI PERSEGUITATI DALL’ INCOMPRENSIBILE IDEOLOGIA RAZZIALE DEL NAZISMO SI NASCONDANO I VOLTI DI UOMINI, DONNE E BAMBINI, ANZIANI, MALATI, CHE NELLA LORO UNICITA’ AVREBBERO VOLUTO CONTINUARE A CONDURRE LE LORO ESISTENZE…
 

"I MANIFESTI LACERATI"

Le locandine dei film sono state lacerate e reincollate sullo sfondo, a dimostrazione di come le luci di Hollywood, tolgano sempre qualcosa al bianco e nero della verità storica.
IDEATA DA Martina Leoncini, Daniela Cazzetta e Michele
Mattia Palattella

“We choose to remember!” (NOI SCEGLIAMO DI ricordare), perché l’esercizio della memoria
è sempre una scelta consapevole che nasce
dalla volontà di ricordare la barbarie e le
persecuzioni che l’animo dell’uomo può
compiere ancora, quando non ricorda più il
valore della dignità dell’uomo”.
 

La Pellicola di Anna Frank

FOTO RAFFIGURANTI DEI RAGAZZI CON UNO SFONDO BASATO SULL'ANTICO LAYOUT DELLA PELLICOLA UTILIZZATA NEI CINEMA RAPPRESENTANO I PRINCIPALI FILM CHE LA MACCHINA DI HOLLYWOOD HA PRODOTTO, TRADUCONO LA MOLTEPLICITA’ DELLE RAPPRESENTAZIONI NARRATE DAL LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO.
UNA LUNGA PELLICOLA SI SROTOLA FINO A TRADURSI IN UNA SCIA DI FUMO, RICORDO DELLE VITTIME LA CUI VITA E’ STATA INTERROTTA NEI FORNI CREMATORI

Vaso di Fiori e Matite di Je Suis Charlie

Vaso di fiori: uno stelo di filo spinato sorregge dei petali di panno lencio, a ricordare le semplici divise indossate dai deportati nei lager. Uno stelo di ferro attecchisce nel terreno alimentando solo morte...

Chitarra: Lo strumento musicale appeso ad un cappio testimonia la mortificazione della musica asservita all'ideologia nazista...

Matite: In occasione dell'attentato a Parigi, gli studenti sono invitati a scrivere sulle matite, poichè lo spirito critico si può palesare anche attraverso una vignetta satirica.

Realizzato dalla docente di Arte, Concetta Forte.

Lavoro di Storia dell'Arte

a cura di Angelica Curione

Lavoro di Storia dell'Arte

a cura di Edoardo Dino Basso

Anno Scolastico 2017/2018

Il Graphic Novel

La produzione fumettistica italiana collegata alla Shoah conta pochi titoli, probabilmente per la dissonanza cognitiva che l’Italia ha nei confronti del periodo fascista e della II Guerra Mondiale

Maus di Spiegelman,

un esempio di Graphic Novel

a cura di Margherita Romito

Produzione Fumettistica

realizzato da Addati Giada e Romito Margherita

Il genere fumettistico

realizzato da Curione Annalucia

Laboratorio sul fumetto a cura di Ettore Basciano (Fumettista freelance) & Roberto Rizzi (Laureando in Filosofia) e della studentessa Miriana

Mostra e installazioni ideate e curate dal Prof. Pierluca Cetera

Lavoro tra Filosofia, Arte, Storia e Letteratura

a cura della docente Irene Martino

VIDEO “OGNI COSA E’ ILLUMINATA “ A CURA DELLA DOCENTE IRENE MARTINO

 

Il video che abbiamo presentato è stato prodotto sulla base delle sollecitazioni scaturite dalla visione del film, “Ogni cosa è illuminata”, del regista statunitense Schreiber. La paura di dimenticare è forse l’essenza del film. Il film è tra i più simbolici di quelli ispirati e scritti per la Shoah, e parla appunto della paura di dimenticare che prova un ragazzo americano, in cerca di verità e aneddoti sulla vita di suo nonno vissuto in Ucraina e,contestualmente, vede un uomo che ha invece voluto dimenticare. Un uomo che ha voluto dimenticare il suo essere ebreo, fingendosi cieco.A partire da questi elementi,  gli spunti che emergono per un’analisi critica sono molteplici, spunti e collegamenti che hanno permesso di collegare la letteratura all’arte. Sono,infatti, state accostate ad alcune scene salienti del film, opportunamente selezionate, opere di Magritte, di Van Gogh, di De Chirico. Si sono potuti attraversare, così, secoli di letteratura moderna da Antonio Machado, a William Blake, a Pier Paolo Pasolini.

"Fumetto e Shoah"

a cura di Annalucia Curione e Giada Addati

Fumetto realizzato da Elisabetta Gallo e Federica Bradascio

a cura della docente Angelica Pavone

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